Le vittime sono sopratutto bambini e anziani. A rischio pedoni e ciclisti. Il prof. Andrea Costanzo, presidente di Socitras e della Commissione mobilità e prevenzione della LIDU Onlus, lancia l’allarme riferendo che gli ultimi dati mostrano un aumento delle lesioni traumatiche e dei morti, collocandoci tra i 6 Paesi su 28 che hanno avuto un aumento di vittime della strada

Ogni mese sulle strade di Roma avvengono circa 2.500 incidenti. Dall’inizio di quest’anno ad oggi 1.305 pedoni sono stati travolti da veicoli in corsa e 43 di loro non sono sopravvissuti all’impatto, sia per le modalità in cui lo stesso è avvenuto sia perché, nella maggior parte dei casi, sono i soggetti più vulnerabili ad essere travolti: gli anziani e i bambini. Sono proprio loro a risentire maggiormente della scarsa sicurezza su strade, spesso fiancheggiate da marciapiedi troppo stretti e in cattivo stato; oppure attraversate da strisce pedonali invisibili e collocate in prossimità delle svolte con scarsa visibilità. Criticità che sono al vaglio della polizia locale, a cui spetterà stabilire le cause delle frequenti morti sulle strade della capitale.

Intanto dalle prime indagini sono emersi dati che attribuiscono parte degli incidenti alla scarsa cautela dei pedoni. Lo ha affermato il presidente della Società Italiana di Traumatologia della Strada e della Commissione mobilità e prevenzione della LIDU Onlus prof. Andrea Costanzo. «L’esigenza di integrità fisica e di sicurezza è posta dall’intera società e all’intera società, coinvolgendo aspetti di “educazione”, senso del limite, rispetto reciproco- ha detto Andrea Costanzo- Ma anche di auto-prevenzione del danno, di elementi tecnologici per la sicurezza, di tutela dei superstiti, di recupero di funzionalità lesionate. È tutto collegato alla distribuzione dei “momenti della vita” nel tempo e nello spazio e alle politiche per la mobilità che vi si connettono». È stato stimato che oltre metà delle persone investite ha attraversato la strada fuori dalle strisce pedonali. Tuttavia la pericolosità delle strade romane è indubbia. A perdere la vita sono anche gli automobilisti e i motociclisti. Quest’anno ne sono morti 83, soprattutto a causa dell’elevata presenza di buche sul manto stradale, che spesso obbligano i conducenti ad invadere la corsia di sinistra o ad arrestare improvvisamente il veicolo.

Manovre che terminano, nel peggiore dei casi, con incidenti frontali e tamponamenti, di cui l’83% mortali. Per quanto preoccupanti, i dati sulle vittime della strada segnalano un notevole miglioramento sul fronte sicurezza rispetto al passato, specie per i pedoni. Nel 2017 le persone che hanno perso la vita nel tentativo di attraversare la strada sono state 62. Il 30% in più rispetto al 2016, in cui si sono contati 40 morti. L’inversione di tendenza si deve alla scelta della polizia locale di monitorare il traffico delle principali arterie della capitale, dove più alta è la percentuale di incidenti. Per agevolare il lavoro di controllo, il Comune di Roma fornirà agli agenti 29 nuovi autovelox. L’obiettivo è quello di innalzare lo standard di sicurezza delle strade che, secondo Andrea Costanzo, è peggiorato a livello nazionale negli ultimi anni. «L’Italia non sta conseguendo risultati brillanti sul tema della lesività da incidente stradale- ha affermato Costanzo- Gli ultimi dati mostrano un aumento delle lesioni traumatiche e dei morti, collocandoci tra i 6 Paesi su 28 che anziché registrare una diminuzione hanno avuto un aumento, interrompendo un trend che faticosamente dava segni di miglioramento».